lunedì 28 dicembre 2009

Le numéro


Si vive una volta

ogni volta

Ti sembra di cadere?

allora salta

se puoi,

prendi tempo,

sospendi la corda

tesa

Accidentaccio

petit funambole!

Prendi al laccio

quel sorriso

voltato di fretta

aperto

un dono, e' il presente

percio' così detto

ah

sabato 19 dicembre 2009


Si, Gaia aveva un amico. Poi una notte le successe di fare un sogno, e in quel sogno lui la baciava mentre lei lo ricambiava. Al risveglio si mantenne viva l'impressione di aver vissuto un'esperienza straordinaria.Tutta scombussolata, ne rise tra sè e sè; guardò l'ora nell'impazienza di raccontaglierlo, e divertirsene.
Eppure, nel momento usuale del loro incontro, e poi dopo, nei giorni seguenti, qualcosa le impedì di menzionare la faccenda: il che non fu bene, perche' il pensiero di quella cosa non detta continuava a non voler sbiadire anzi, sembrava piano piano insinuarsi nel suo cervello con conseguenze disastrose per la circolazione del sangue: era definitivamente attratta da lui.
Il silenzio sulla spinosa questione le aveva ormai scavato una fossa in cui tuffarsi a tempo debito. Cosi' una sera, dopo molto tempo, ecco che si ecco che lei gli chiese di baciarla.
Voleva sapere se il sogno avesse mentito.

domenica 13 dicembre 2009

not Moby Dick nor Philiph Dick


The pursuite of the flying enemy
was new a scene
that it was with difficulty our men
could be brought to reatreat

sabato 31 ottobre 2009


Dov’è il Nord? A York è sul Tweed.
Sul Tweed è nelle Orcadi, ma lì
è in Groenlandia, a Zembla, o Iddio sa dove…
Alexander Pope

martedì 13 ottobre 2009

From above


Landscape of objects
and roads in between
world of relations and
strangely sized beings

Here other people live
the strange inhabitants
who cannot be seen
are maybe gone forever
city silent and still

lunedì 28 settembre 2009

passione



Che Zeus mi fulmini se io non l'amo
Perchè io l'amo!
E che il lampo dei suoi occhi
mi acciechi mille e mille volte

Vorrei non conoscerne il nome
per chiamarlo
con tutte le parole dei libri scritti
e ancora ne inventerei

Le pose sue m'invocano
come un canto
stonato ai piu'
ma sensibile ai miei orecchi

Io, che nulla sono
nella mia alta torre di fuoco
notte nera perche' solo egli
possa risplendere

Se solo uscisse la carta buona,
mi bacerebbe sulla bocca
e mi direbbe
"Baby, I want it the same way you do"

giovedì 10 settembre 2009

ma ora che MikeBuongiorno ci ha lasciati, chi fara' le domande?

martedì 8 settembre 2009

L’Impossibile

La voce che cerchiamo
una canzone mi porta voci da mondi invisibili


qualcosa succede nell’invisibile, nell’oscurita’
(o meglio, accade nonostante i nostri occhi chiusi)

un’arrivo (qualcosa impedisce la cieca volonta’)

simplex complex
l’elemento perturbatore e’ lo sconosciuto
che entra nel conosciuto

portare lo sconosciuto nella vita
significa portare la morte
e’ l’assassino!
e’ l’assassino!
uccide con la voce

portare lo sconosciuto nel sistema spettacolo
e’ riscoprire lo spazio sacro
e’ prendere il toro per le corna

il non previsto e’ servito
I am going to prouve the impossible really exists (Bj)

e’ dunque l’esperienza dell’impossibile simile al piu’ grande pericolo

dimenticare la paura della vita
per poter saper sempre quello che succedera’
(es: quando guardiamo un film dell’orrore e sappiamo di cosa si tratta)

la prospettiva crea l’interruzione
una sala molto profonda che diventa muro

e’ perche’ ci aspettiamo di vedere
che ci obbligheranno ad esser ciechi (in piena luce)

creare l’aspettativa: nessuno ha qualcosa da perdere.
Tutti hanno tutto da perdere. vuoto a perdere.
Molta aspettativa, molto ancora,la situazione si fa grave.
Pericolo per noi stessi e per tutti gli altri. fonte dell’estasi.

Estasi e’ l’handicap, e’ l’ Idiota, c’est a dire colui che non pensa come “si” pensa.

si produce il corto-circuito

momento di apertura del vaso di Pandora
perche’ e ‘ la curiosita’ a tradire l’uomo
la possibilita’ di ritrovarsi di fronte a tutto cio’
teatro senza pubblico-rappresentazione senza spettatori (c.b.)
cio’ che succede nella stanza del delitto (woitzec)

Termina il teatro l’atto e’ successo
un’eco terribile, un suono
uscito dall’oscurita’, ma che potrebbe esser anche in piena luce,
una luce che uccide, con assenza di ombre, la’ e’ il terribile al suo zenith
come uno specchio che riflette il sole, riflette la luce, e l’uomo si trova dietro,
dall’altra parte, pericolo, fuoco, armi

rapporto con il viaggio (verso l’impossibile, verso lo sconosciuto,verso l’indicibile)
con il trasportarsi, l’uscire da, le entrate e le uscite, la deambulazione
tutto cio’ che e’ diverso, e’ dio (CB)
di qui il capovolgimento, il girare il coltello verso se stessi
raccontare a qualcuno
scivolare verso lo strano

Qualcuno interpellato da “cosa stai facendo” (qu’est que tu fais?)
ma il meccanismo e’ necessariamente incomprensibile
per il testimone-vittima
che non potra raccontare

un gioco difficile,

di qui il giudizio e il “ ah guarda come si rotola e getta!"
Perche’? nè per un dio, nè per l’altro,per niente!
Il qualcuno e’ obbligato a rigirare il coltello e andare verso qualcosa su cui non puo’ contare
un’allegoria senza chiave ne’ serratura
kafka-essere dentro, ma senza significato, senza parola d’accesso

qual’e’ il senso dell’estraneo, del luogo straniero?
porsi il problema del luogo dell’ estraneo
ancora una volta, la musica

creare un’eco
monologhi
amplificati fino alla sparizione

about the bird
the bird must fall down, he's not free anymore, he's on the ground, god's on the ground, sulla terra
di qui il cominciamento

rappresentazione e movimento
il teatro piu’ vicino al cimitero
il cimitero ritrova centralita’ tra la chiesa e la fabbrica
un bassorilievo che si muove, con perdita di profondita’-

I morti esercitano la propria centralita’
come carne lasciata al sole
che si putrifica
le ossa come strumenti
non luogo e’ il luogo abitato dalla morte
e’ l’eccesso di vita
immobilita’-tragedia, gli attori immobilizzati, fissati
quasi dei disegni che si muovono
qui ancora rappresentazione sacra che e’ morte (l’immagine della morte)
l’ipostasi, la cosa piu’ importante non puo’ esser vista
essa e’ un di dietro, un retro, un rovescio, un non visibile, o il niente da mostrare

e’ la danza in piena luce che disegna un labirinto, dove l’uomo diviene catastrofe

perche’ mostrare il divertimento
deus ex machina
deus ex machina
l’immanenza
decadenza (la differenza diventa sottile)
la stessa cosa del fallo-fascino-charme
il velo gettato sul fallo

delle cose terribili son dette, intervallate da risate (divine?)
il dio che parla per niente, che scherza
per questo inascoltabile

la pelle che s’apre
il corpo che s’apre
ancora, amplificato fino al nulla

non possiamo parlare con la voce di dio se non quando spalancati, strappati,

il grande teatro incomprensibile di C.B.
le genti che non devono comprendere
ma esserne comprese
per non uscire piu’

riprendere il gesto iniziale e girare la schiena

entrare in un discorso e’ entrare in un discorso gia’ comiciato
nè inizio nè fine
tu entri
e sei gia’ nel mezzo
e’ l’idiota

e’ il viaggio, tempo necessario al deciframento

non possiamo leggere che attraveso il tatto- esser ciechi
lo sguardo diviene ascolto

blocco nel sistema di comunicazione, dei segnali inviati

e’ l’occhio che proietta la sua danza
violento,
lascia la gente nell’ imbarazzo

giocare-recitare-suonare sulle frontiere
la frontiera, la zona limite, e’ l’uomo
il tuo limite e’ la vita
il tuo limite e’ la carne

trasformarsi in idioti- uscire da se’ (estasi per render possibile la melodia)
non nello stesso istante
di qui l’importanza della successione (la stessa melodia, ma una voce dopo l’altra)

come un’ossessione, cio’ che eccede, attraverso il suono, attraverso la voce-
c’e’ della fatica,
lo scoramento dell’attesa, lo sfondamento all’interno dell’ impossibile battaglia di rapporti di contiguita’

non parliamo piu’ di parola, ma di voce

triiriririririririririririrtriririrtririritititriririririririritutittiiriiitititiiiiiiitraaaahahahhhhahhhahhhahhahahahahah(rumore bianco-luce insostenibile)

1+1+1+1+1(polloi-plurale)pollas-multiplo di-moltiplicare per

prospettiva-caverna (tracciarle,le voci, immaginarle)
rompere il calendario, il calendare (messaggio d’apocalisse =ci sara’ una nuova era)

discernere nel caos qualcosa nel centro, in-tra una distanza che si proietta su qualcosa di piatto (teatro d’ombre)
qualcosa che succede nella lontananza, altrove, che si muove in uno spazio che non e’ reale

Entrare in un luogo oscuro ad occhi chiusi,
un luogo scuro non e’ sufficiente, bisogna chiudere gli occhi
bisogna avvicinare lo sguardo
“il grande bluff del cinema” che conforta l’idea del tempo lineare

trattare la pellicola come la pelle (c.B)
lavorare nella dimensione del tempo,
con il problema dell’entrata all’inizio e l’uscita alla fine
il cinema c’inganna, e’ il nulla, il mostrabile,
farla finita con il tempo lineare, una volta per tutte (lo uccidiamo perche’ non possa ritornare)

vuoto

l’animale.il bue.il toro ha l’occhio nero
appare e scompare
ossessione degli occhi e ancora il terribile
del cadere nell’occhio
e sono gli occhi a dire “e’ terribile”
sono gli occhi ad aver paura

l’impossibile
cio che non puoi avere, che non ha prova, che non e’ li', che non si manifesta

l’aspettativa, e’ l’ angoscia, il fatto di portare due occhi incastonati nel cranio

non siete stati invitati-o invitati per l’omicidio
partiamo dunque dall’atto in quanto realta’, lo scritto viene a seguito

un gioco difficile, c’est a dire un’orizzonte di attesa di cio’ che non e’ recitabile-suonabile
L’impossibile, cio’ che prende fondamento su ragioni decisive
di qui il difficile del gioco, perche’ l’atto ha gia’ avuto luogo
dunque inrecitabile-inadattabile

non puoi cadere due volte dalla stessa finestra

un linguaggio che si autoscardina
che tradisce il proprio fondamento
e dice il non dire
babele
babel ba ba babelar babel

impossibile quindi certo (wit.)
si continua per parlare di cio’ che sta dietro
delll’angoscia di mostrarsi

flagellazione del cristo (stesso nome ma si parla d’altro)

rapporti geometrici
il cielo e il viso sono mostrati ma non visti
(il suono che sta in Piero DF, il suono che sta prima dell’atto)

il fondo, l’attorno, il dentro, c’est a dire cio’ che non e’ bianco e l’unica cosa rappresentabile

il coltello che si rigira,
la CAMERA OBSCURA
se apriamo la scatola, la foto si distrugge
una scrittura di luce uccisa dalla luce stessa


l impossibile battaglia
l’handicap

l’impossibile processo di tortura
l’handicap

prospettiva della pena di morte descritto da Dostojevskj (l’Idiota)

Avvenimento che non viene raccontato, che non viene nemmeno pronunciato

Ma raccontiamo la vera storia
un momento di verita’ incomprensibile

Esperienza dell’eccesso, di cio’ che eccede i sensi

perche’ c’e’ ancora un problema con la maschera

Edipo vittima assoluta
porre il problema del canto
impossibile- nessuna firma-soffio di vento
termini tecnici : residuo, scossa, cluster, frittura, puzzle, non importa quale, eccitazione,
sfregamento, schiaffo, lesione, suono bianco)
qui ancora irrapresentabile-
puoi sempre chiedere al vento di suonare, vedrai bene che ti rispondera’

ritmo assegnato alla parola, il mito assegnato alla voce
mito che e’ voce

lo strumento e’ sacro (il coltello, il violino, l’osso)-dio e’ il coltello-
quando l’uomo maneggia il coltello e si vede dio
la presenza e’ il non
quindi rumore di oggetti senza un agente

Lo strumento e’ cio’ che resta, la sola cosa possibile, l’atto divenuto scultura, il sacro divenuto reliquia (oggetto)
per esempio, menzioniamo lo strumento, qualcun altro potrà trovarlo

Sola cosa possibile e’ lo spazio vuoto, uno spazio non occupato, in cui gli strumenti fantasma arrivano planando
qualche cosa succede, irraggiungibile

nulla vi ha a che fare, c’e’ dunque un suono, le voci sono talmente tante da divenire una

la sola cosa possibile e’ dunque il canto

la sala si trova nell’oscurita’ e il canto la inonda del suo eccesso
un troppo di liberta’

luce che ristagna sul nulla della scena
poi intendiamo
l’aspettativa
l’attesa
e l’oscuro la comprende

poi le voci

ghigliottina+colpo di coltello (L’idiota, Anatoli Vassiliev)

la scena e’ sempre vuota-non c’e’ piu’ scena, diviene istrumento fantasma=il suono, le voci

la scrittura e’ messa nell’indecifrabile

invitar qualcuno al suo proprio omicidio, alla sua propria morte, ad esserne invaso
il momento della morte
l’assassino è accanto a te-ma sparisce
un momento, qualcuno potrebbe cadere nella follia e quindi raccontare la propria morte
egli visse la propria morte

e’ il minuto della comprensione
il minuto degli omicidi, dell’autodistruzione, del gesto, del grido

strumenti fantasma possono planare su uno spazio vuoto

il coltello diventa strumento fantasma- sei ucciso dalla vita
non importa cosa puo’ succedere

il canto del lavoro, il canto della tragedia, il canto il melos

il melos cio’ che non puo’ essere scritto

interpretazione della caverna
inversione, la scena illuminata normalmente e’ qui spenta, e’ qui che portiamo il pubblico verso l’uscita, li portiamo verso l’inconsolabile, all’impossibile del pubblico

volontà di rappresentare diversamente

tutto il mondo deve essere testimone della morte. tu stai per morire.tu come gli altri, gli altri guardano questo passaggio: sei tu che stai morendo,ma gli altri restano. tu sei l’ultima persona a saperlo, ti vedi strappare il significato della tua propria morte. in questo momento divieni qualcuno.

la catastrofe

la scena si strappa
all’infinito

ogni volta, si rischia la catastrofe

sei tu ad essere suonato
sei tu ad essere recitato, e questo e’ difficile
cosa dice la vittima di fronte alla morte?

per arrivare all’eccesso, bisogna toccare il limite
(la macellazione-joice)

importanza dell’estasi
partizione-rettangolo,troubadours

Da notare che il principale tentativo del canto in quanto citato precedentemente in finnegan’s wake

tendenza passiva a credere ai propri accusatori

melodia, tutto insieme, e’ qui che si gioca il sacrificio
la stessa cosa cantata da una voce e poi dalle altre, poi ancora una
imitazione, melodramma

La legge procede dalla paura della crisi

poi la voce, le voci, le voci
in suono viene ad uccidere, l’invisible uccide, dunque sei obbligato ad uscire da te stesso
c’e’ l’estasi in uno spazio imposto culturalmente
al momento, dobbiamo uscirne
quando le luci si spengono, il pubblico si aspetta un inizio, un’inizio che non arriva perche’ l’abbiamo sorpassato, di qui la fatica, poi l’impero del mezzo.
nessuna fine, ogniuno decide la propria uscita di scena
che tu voglia o non voglia aspettare


Prima gli atti, poi gli scritti, poi le voci: giocare il gioco, tutto e’ raccontato allo stesso momento.

LE VOCI, LE VOCI, LE VOCI.

mercoledì 2 settembre 2009

Wasted

You are sorry
don't be
you feel it
not me
here
where my heart is
here
where my heart beats
an exchanging of keys
my american dream
you didn't know you were the best
and I could not have guessed

sabato 29 agosto 2009

la vacanza


Presero le montagne per giocare tre partite

che lei chiuse come un tasso attraversa un ponte appeso

Porto' all'acqua la vittoria senza un premio da gettare

asciugando il cuore vinto e rimbalzato sull'asfalto

Intanto

le roccie arrampicavano la luce della sera

sospirando quell'altezza con sorrisi levigati

tutto cio' che brilla

I

..e i Due vennero a galla.


Sebbene tutto prima di allora fosse stato suono, melodica variazione sui temi e le cose, l`immagine ora procedeva muta, per frammentati passaggi e incertezze,
sguardi trasversi e mancati; sarebbe stato congeniale l`apparire di un breve esplicativo dell`azione, quello che nei film precede il capitombolo o la chiamata al telefono con le note di un organetto!

Lei non era una donna da esibire a sguardi ammirati, ma piuttosto un talismano, un portafortuna da tenere in tasca, un`oggetto capace di attirare invidie non per lo splendore quanto per un suo segreto non svelato.
Lui, dall'anima antica, tradita dallo sguardo e dalle movenze, slacciava la corazza con un gesto annoiato e indifferente, aveva vibrato si, aveva sentito un po` di quella paura di cui alcuni decantano le lodi nella lotta, ma continuando a credere il coraggio fosse forza e durezza..

Ottenebrando la luce un istante, trovandosi all`improvviso al buio, orientandosi con i soli sensi concessi alla nascita, i Due perlustrarono lo Spazio, cercandone prima i confini esterni, palpeggiandone i contorni, per poi fermarsi ad ascoltare le reciproche respirazioni, agli angoli opposti della stanza..

II

..e nel buio Lei sentì la diagonale ferita al centro sinistro:
da Est a Ovest e come in un fermo immagine, la lunga lancia la trovava nel mezzo, da una parte le mani di Lui, dall'altra la fine del Giorno .
In bilanciata, perfetta proporzione, cristallizzati, i Due: la Lancia e l'Orizzonte.
Un foro perfettamente rotondo si apriva vuoto nel suo petto di latta, le frange rientrando le sdrucivano il cuore.

"Non pensavo di trapassarti, solo tenerti lontana"

Lei sorrise, al centro della stanza.

III


Aprì la scatola come fosse un regalo di compleanno.
Sperava di trovarci una bambola dai begl' occhi di vetro,
invece vi trovò una fata dagli occhi di fuoco e la pelle blu come la terra.
Delusa,chiuse il coperchio.
E nel far questo, non noto`
come la fata stringesse in pugno un fazzoletto di seta,
e come esso fosse annodato ad una stringa di perle di fiume,
e come un cigno selvatico tenesse in bocca una delle perle
e come il cigno portasse in capo una piccola corona d`oro,
e come li,' in cima alla corona, fosse una coppa d`acqua fresca su cui si riflettevano i colori dell`alba,
come un bambino ne raccogliesse tra le mani un sorso e ne spargesse il resto con una danza sull`erba, per poi correr via, giu`, per la collina,
come tra gli alberi fosse un ragazzo in groppa ad un cervo,
e come anche lui, correndo giu` per la collina, trovasse i binari di un treno,
come sul treno, attraverso i vetri, si intravedessero due giovani guardarsi negli occhi nell`attesa del primo bacio,
e come alla testa del treno fosse il fuochista, che con gesti sicuri gettava carbone al fuoco facendo fischiare il vapore.
Come il fuochista, finito il binario, tornasse a casa nero di cenere e dicesse: "Donna, versami del vino!", e lo bevesse li' tutto d`un fiato, poi pigliasse il fucile, aprisse la finestra e sparasse un colpo al passero che passava di la`, mancandolo.
Come il passero raccogliesse le sue due ali ancora una volta e sparisse, in un batter d`occhi, tra le nuvole distanti.
Tutto cio che brucia, brilla, tutto cio` che brilla, brucia.

ora,adesso,qui

notte grigia e non ho il sonno
luce rossa nebbia e intermittenza lontana
no presence no signal of life
però un ritmo, una teoria di elettrodi
sotto il cielo riverso convesso
un improvviso stracciato di voli neri in festa
mascherata muta
macchine vive chiamano
l'urlo della volpe a caccia

sabato 25 luglio 2009

Principio di indeterminatezza applicato alla scienza dell' essere

lunedì 20 luglio 2009

today

Che la smettano di chiamarmi "buona", farebbero maglio a dire "idiota" una volta e per tutte! Buona per chi, buona a che cosa? non certo a riconoscere cio' che e' buono per me o per chiunque altro!
Per Giove, non lo so, non lo so, cosa mi giova!
E questi entusiasmi poi che mi visitano, con tanta espressione condivisi o no, piu' son plateali maggiormente rivelano la mia disperazione, la mia piu' profonda inettitudine a vivere!
se solo essi percorressero i piombi del mio cuore, non saprebbero avvantaggiarsene ad ogni modo, non alleggerirebbe il loro fardello la mia infelicita'..meglio allora far loro credere d'esser di di fronte ad un giullare, ad un pagliaccio, ad un gatto bagnato..
un moto improvviso di follia, un po' di sollievo, per tutto l'oro del mondo, cosi' piccolo, cosi' piccolo..

venerdì 10 luglio 2009

there is a world out there

Frequentando contemporaneamente la biografia di P.Dick e l'Idiota dostojevskiano approfondisco questo illuminante (non esclusivo, ammesso) concetto di idios cosmos, di idiozia in quanto separazione, individuazione, pirandelliana presenzassenza di colui che non puo' che vedersi collocato all'esterno degli eventi, osservando il mondo "da fuori". Per il genio russo un pretesto per raccontare l'umano dipiegarsi di mille vite altre di fronte al testimone, per l'americano una weltanshung che in mise en abime ci dà tutti come osservatori intrappolati, condannati a restare per sempre fuori dal mondo, dalla nostra irraggiungibile esistenza , li' accadendo e scivolando via, squagliandoci a tratti appiccicosi nei momenti di grazia..

mercoledì 8 luglio 2009

non e' felice la felicita', non e' triste la tristezza..

Once for all: one cannot desire to be happy. otherwise, being happyness an object of desire, it would never be reached, moving forward and forward the more we seem to approach it; it will seem to be conquered, taking soon the shape of a new object; " Chi vola non si sa" says C.B.: we can only be happy without knowing  it.

lunedì 29 giugno 2009

venezia e' alta, cheta e santa

..While making a trip in greek mithology for Grimoon's new video costumes, I keep on writing venetian nonsenses by night, something that sound more or less like this


La matassa accorta e' sciolta
in un'ora capovolta
bussando fino a quando
l'oro si riposa
si fa passar la sposa
in questa notte strega
nota persa appesa
all'uscio 333
divagando navigando
su di persia i tappeti
su di persia i tappeti
che un gatto mi racconta
e io faccio la conta
di questa notte strega
chiave persa appesa
all'uscio 333

(thank you dza dza!)

giovedì 18 giugno 2009

To my friend

Loving someone
behond desire
is holding nothing
but your own hand
giving up the solution
gracefully
for a dance in incertanity

keep the secret

Taci, Notte! Tieni il silenzio sotto quei cuscini!
Non sentire se puoi il pensiero che bussa alla porta,
e' solo un bisbiglio che trova la strada e si riperde!

(che non era il mio,
che non ero io,
che nessuno sa il suo nome)

Cosi' grande e' in fondo un attimo visto da vicino
Ma tu allontana la mano, Notte!
Non rispondere da dentro le finestre!

Sta cambiando il vento
e c'e' qualcosa di dolce,
come un profumo,
che basta pensarlo
a disperarti un po'
Dunque chiudilo in quest'ora,
dietro le tue tende,
dentro la tua culla,
lascia che dorma
con la stanchezza
di un giorno intero

e taci, fa silenzio nel tuo cielo

martedì 16 giugno 2009

venice by night

neither here nor there
the city of lost children
i walk my steps
clockwise
not wise enough

lunedì 15 giugno 2009

Oh, per Zeus


Tutto arriva a tempo debito. L'I-ching parla delle "innumerevoli creature" e del loro Ritorno.
Osservando bene, si puo' notare infatti una cosa: che in Natura cio' che giunge nel momento sbagliato non cresce, non si sviluppa, non arriva a maturita', non dà che cattivi frutti.
Perche' non dovrebbe essere cosi' anche per l'uomo?
Il fatto e' che nell'uomo e' insita la Caduta, c'est a dire la luciferina separazione tra mente e Natura. Ecco che potrebbe trattarsi di questo: L'uomo sbaglia (concetto di Peccato) perche' non sintonizzato sulla giusta frequenza (P.K.Dick), dunque riceve informazioni errate, o magari le interpreta da se', riempiendone i vuoti, la parti mancanti..e queste informazioni deduco siano singolari (individuali) e forse anche collettive , ma soprattutto specificatamente umane, cioe' il cui scopo sia dare indicazioni guida verso l'Uscita, verso il proprio Destino (Zaratustra e la sua porta sull'Eterno Ritorno, quasi un fantascientifica macchina del Tempo e fuori dal Tempo), o meglio verso la piena e intera realizzazione del proprio scopo.
Si, perche' lo scopo di ogni individuo non e' fine a sè stesso. E' un minuscolo frammento di un Immagine in ri-costruzione.

sabato 13 giugno 2009


..e noi, ultimi,

andiamo

con archi e freccie

incontro al nemico abissale

mercoledì 10 giugno 2009

on the seaside

..two the kinds of people I have been able to recognise so far (with all shades in between them):

I named the first of them the one of the "Compass People"; I see them standing , with a stick in one of their hands, tracing on the sand a perfect circle around their bodies, as far as their arm can reach. But as the wind blows, the sand moves, and the circle keeps on vanishing; so they restart from the beginning, over and over...

The second group of people, whom I call "the Cross People" , are exactly as the previous ones, but they don't carry any stick, they stand on the sand as well, but their arms are wide open, their heads seem to touch the North, their feets to push the South further down , their fingers showing the directions to the Est and the West. This is the best they can do.

Il Dono


Fata Bianca
Fata Morgana
Fatale conseguenza
Fato che e' sempre qui,
come cosa fatta e mangiata
senza rimpianto
senza masticare
Intera, così
Quanto si vede dalla finestra
al primo mattino
è un giardino
che ancora riposa.

venerdì 17 aprile 2009


Just finished reading Valis by Dick, his delirium about the healing process from madness (holy madness) to a new rational state of mind. Not to get sanity but to get reality.
not by chance he designes the way through a labirynth, the living ever changing dedalus called life.
and again, Richard Wagner knocking heavens for approvation (did he thought to have gained paradise?) in the name of his "Idiot looking for something". So many like him, so many Holy Graals, the sense or the non-sense of a living..always somewhere else, or here with us for an istant or two: one for me one for myself, one for me and one for Horselover Fat.

venerdì 3 aprile 2009

la scienza della finzione


Tante coincidenze e nulla che coincida veramente. Pare sia grazie alla volonta' che le cose vanno a finir male. Approposito di discrepanze, leggo Valis di Philip Dick e scopro che questo libro autobiografico fu scritto dopo un lungo e doloroso viaggio sull'abisso. Prossimo alla totale disintegrazione, egli si salvò grazie al Dio - Scrittura, ricostruendo la sua forma mentis (letteralmente) attraverso la finzione. Diverte come sempre, ma non nego le sue parole siano estremante pericolose per un' anima tormentata . Allo stesso tempo, esse mostrano tanto chiaramente come, per l'artista, l'unica salvezza dalla perdizione sia solo il dare Forma.
argh.

domenica 29 marzo 2009




Non potrebbe che esser pioggia, oggi.


Cadi cielo su di me! Fosforescenza d'acqua sali fino al collo, sino al naso, riempi i miei polmoni, il mio didentro altare di torture a me stessa! Passione mi guida in questo dedalo fino al centro che non conosco e mi bagno fino all'osso.
Con Madama Franziska vagavamo ieri sera, calici in mano in faccia alla laguna, la pioggia annacquava il vino e noi eludevamo le passerelle per le pozzanghere. Finalmente un'anima affine con cui annegare gli strumenti passo passo, fino alla prossima curva..Destino che mi perdi e mi regali una guida, una voce amica, come non sorridere comunque a questa strampalata sorte che opera su di me che mi vuole qui, ora, sempre...

giovedì 26 marzo 2009

crescere, cioe' discendere


Reading Wagner's venetian diary, I fall in tears recognising his painful tension to what he calls the Ideal, his compassionate despise of everything that is out of this falling movement of the daimon towards the skies..giving up the fullfillment of desire (could it be anyway anyhow be fullfilled?) , renouncing to the solution..the same disruptive emotion I felt assisting at his "Flying dutchman" , the salvation of man and woman being essentially their tragic destiny, realising their lives only into the death..that is as to say: the World, to which the poet has to consign his Art..

for two voices


I love your eyes, my dear


Their splendid sparkling fire


When suddenly you raise them so


To cast a swift embracing glance


Like lightning flashing in the sky


But there's a charm that is greater still


When my love's eyes are lowered


When all is fired by passion's kiss


And through the downcast lashes


I see the dull flame of desire

martedì 24 marzo 2009




Reading The Code of the Soul by J. Hillmann, his " Daimonic" theory touches some sensitive buttons..Here in this place, I keep on going by hours, nothing new, nothing changes, apparently..
I hardly work and this is cruel, I am trying to focus on the crisis, to burn it down, to understand, to reborn in the afterwards that is waiting for me on the other side. Venice is beside me, not as friend but rather as a faithful enemy, one of those who help you overcoming your limits..

lunedì 23 marzo 2009

una bomba al minuto

Una ferita
terra amara
che non si sana
ora grida il terrore
la fame fa rumore
ah ah ah ah
e tutti fanno finta di niente

sabato 21 marzo 2009

..Un metodo che vada bene per le opere minori ma non per quelle grandi e' ovviamente partito dalla parte sbagliata..Il luogo comune puo' esser compreso come una riduzione dell'eccezionale, l'eccezionale non puo', invece,esser compreso dilatando il luogo comune.
Sia logicamente che causalmete, l'elemento decisivo e' l'eccezione. perche essa introduce (per quanto strano possa sembrare) la categoria piu' ampia.
EDGAR WIND " Un osservazione sul metodo"
in "Misteri pagani nel Rinascimento"