lunedì 14 aprile 2014

Zio Vania I

Quando il seme comincia
la terra e' attraversata
da un coagulo che perdura nel tempo
attraverso l'argilla
la cintura di castita' delle falde
questo stupore fatto di compattezze
di frane rapinose
non conosce il ritmo dove non sia
esplosione floreale
vampa di polline
tu mi conosci
io sto dentro le cose
ti chiamo dal giardino
alzo un braccio di gesso
attraverso la gorgone mortale
visito i rizomi
la mia forza viene dal basso
e' un desiderio un desiderio
un impeto verticale
nell'humus del suolo
ospito animali sotterranei
che sono ciechi al sole
i sedimenti dei fiumi
le polveri eoliche
il limo fitto
questa mia persistenza
questo mio itinerario di talpa o di lombrico
puo' mutarsi d'un tratto
nello scossone da sonnambulo
allora io comincio a camminare
attraverso le boscaglie che crollano
spiano al suolo citta'
mescolo
balzo fuori
corro per le strade
con la mia forza cieca
spazzo le grida dei bambini
cozzando sordamente contro le morene
il mio respiro governa l'orogenesi
le montagne in naufragio sul mare
gli occhi azzuri degli uomini
sono dei laghi
sono gli occhi del mondo.

(Adattamento de "Il Golem " Giorgio Celli)

giovedì 10 aprile 2014

Stella, Stella!
porta giu' la tua ombra!
Mettila qui, che ho da saltare lo Scalone
Notte, Estate Vento Foglie!
annusa annusa ascolta annusa
1 2 3
lancia il sasso gira il passo
4 5 6
il fosso piange la luna attende la notte scende
Notte Estate Vento Foglie
8 9 10 Stella porta qui la tua Stella!