venerdì 6 febbraio 2015

L'odore della trasformazione spesso ricorda
gli effluvi piu' loschi delle cloache di Londra
quell'odore che solo il fuoco riesce a calmare.
Portandosi dietro il brutto ed il bello
consumava l'ultimo ramo di cellulosa
appicciava  la miccia che  brillava e nascosto
il piede sinistro fu il primo ad andare e poi l'altro
 che il tempo non  puo' piu' aspettare e dispone
del corpo come gli piace e le cosmogonie e
le frasi e le fate e tutto finisce nella vampa che inghiotte
e bruciano il ventre le le braccia e le orecchie di notte
brucia nei sogni per finir quel ricordo di se' che ancora non e'
si disfa di fronte allo specchio dal basso
si disfa su fino al cielo mancato del piano di sopra
e ancora nessuno ha detto parola sulla terapia
su questa faccenda di vita e di morte di storie sepolte
di storie risorte affiorate che lei si racconta sotto le coperte.